Quando i bambini si confrontano con la diversità, compresa la disabilità, è importante fornire loro le giuste informazioni e il sostegno necessario per comprendere e accettare le differenze. Spiegare la disabilità ai bambini richiede un approccio sensibile e consapevole, in cui le parole e le spiegazioni siano scelte con cura per favorire l’inclusione e promuovere la comprensione reciproca. In questo articolo, esploreremo alcune strategie efficaci per parlare della disabilità con i bambini, incoraggiandoli a porre domande, ad ascoltare, e a sviluppare una prospettiva aperta e rispettosa verso le persone con disabilità.
Educare i bambini alla diversità: la chiave per comprendere la disabilità
Affrontare il tema della disabilità con i bambini richiede un approccio adeguato, considerando l’età del bambino, il contesto sociale in cui vive e, in particolare, la presenza o l’assenza di bambini con disabilità nella comunità e nel suo ambiente sociale.
È fondamentale che i bambini comprendano che le persone con disabilità fisiche, sensoriali o psichiche sono una parte normale della vita e che è del tutto normale parlare di esse e porre domande in proposito. Pertanto, è assolutamente sconsigliabile reagire alle domande dei bambini con frasi come “non fare domande sconvenienti” o “non si chiedono queste cose”.
Al contrario, cerchiamo di rispondere alle domande dei nostri figli, che rappresentano sempre il miglior punto di partenza per spiegazioni. Se notiamo che al parco, al ristorante o in piscina si avvicinano a un bambino con disabilità e gli fanno domande, non li rimproveriamo mai. Anzi, avviciniamoci loro con gentilezza e rimaniamo ad ascoltare. Potremmo anche imparare qualcosa di nuovo. Quando ci troviamo di fronte a un bambino con disabilità, e bene parlare direttamente con lui, anche se i suoi genitori sono presenti. È molto importante che i nostri figli comprendano che non c’è motivo di fare conversazioni attraverso terze persone e che i legami di amicizia si formano allo stesso modo, indipendentemente dalle condizioni fisiche di ciascuno: attraverso la comunicazione e la reciproca conoscenza!
Oppure un altro esempio per spiegare la disabilità ai bambini può essere quello di raccontare loro di una persona che ha difficoltà a camminare a causa di una disabilità motoria. Potremmo spiegare loro che esistono diverse soluzioni e strumenti per aiutare queste persone, come le stampelle o le sedie a rotelle. Inoltre, potremmo menzionare un dispositivo chiamato montascale, che può essere installato su una scala per consentire alle persone con difficoltà motorie di salire e scendere le scale in modo più facile e sicuro. Raccontare loro come funziona potrebbe essere un esempio pratico per far capire ai bambini come vengono fornite delle soluzioni per superare le barriere che possono incontrare le persone con disabilità.
Sensibilizzare i più piccoli sulla disabilità: le parole giuste da usare
Quando interagiamo con i bambini, la scelta delle parole è fondamentale poiché incarna tutta la differenza tra diffondere un pregiudizio e eliminarlo definitivamente.
Spesso, per chiarezza, semplicità o per comodità espressiva, tendiamo a etichettare la disabilità come una malattia, senza considerare che questo porta chi ci ascolta a credere che una persona con disabilità sia quindi una persona malata, fragile, in qualche modo diversa da noi. Se il nostro ascoltatore è un bambino che non sa nulla, ad esempio, sulla cecità o sulla sordità, potrebbe facilmente sospettare che la “malattia” di cui gli abbiamo parlato possa essere contagiosa.
La disabilità non è una malattia, anche se può essere una sua conseguenza o presentarsi in concomitanza. Pertanto, è estremamente importante evitare accuratamente di far credere ai bambini che le persone disabili siano malate.
Allo stesso modo, è essenziale insegnare ai bambini di usare sempre un linguaggio appropriato: evitiamo di utilizzare parole antiquate e offensive, che non menzioneremo nemmeno. Inoltre, quando parliamo del linguaggio corretto da utilizzare per spiegare la disabilità ai bambini, dobbiamo prestare attenzione non solo alle parole negative perché sono brutte o offensive, ma anche a quelle negative perché eccessivamente compassionevoli o pietose in modo ingiustificato.
Le persone con disabilità vengono spesso descritte come “speciali” o “straordinarie”, non per le loro vere qualità personali o meriti ammirevoli, ma solo a causa della loro disabilità.
È estremamente sbagliato insegnare ai bambini che ci sono persone straordinarie perché sono disabili, semplicemente perché la disabilità non è una qualità virtuosa né un merito. La disabilità è un fatto. Alcuni bambini nascono con gli occhi azzurri, altri con i capelli biondi, mentre altri ancora nascono ciechi o con la sindrome di Pierre Robin.